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DI LADRI e di ARTISTI

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il Ladro Gelsomino, di Grazia Nidasio
Non tutti i ladri sono cuori gentili come il Gelsomino, di Grazia Nidasio, pubbòlicato nei primi anni 50 su «Corriere dei Piccoli». Il ladri sono ladri, soprattutto quelli d'arte.
L'altro ieri raccontavo a Grazia Nidasio e a Mino Milani, del terribile furto, avvenuto anni fa, di praticamente tutti gli originali di Alberto Breccia, dalla casa dove erano depositati dopo la sua morte.
"Rubano i fumetti! – ha commentato la caustica Grazia – che bello!".
In effetti, una storiella racconta di un pittore che si sentì veramente artista quotato solo quando i suoi quadri furono rubati. Comprare è una cosa, commettere un furto si fa per quello che ha un vero valore di mercato. Ma è una magra consolazione.
Parleremo di furti e di recuperi (e di come non diventare complici), proprio con i carabinieri che si occupano del recupero delle opere d'arte rubate, dai reperti romani, all'arte contemporanea, compresi libri antichi, incunaboli e fumetti.
Ma in questo numero di «Scuola di Fumetto» che troverete in edicola ai primissimi giorni di novembre, e a Lucca al nostro stand (Pad. Napoleone, st. E219), uno dei pezzi forti della rivista è sicuramente la pubblicazione di 10 tavole inedite di Alberto Breccia.

Disegnate solo a matita e mai inchiostrate, di cui non si conosce l'ubicazione attuale, perché rubate asieme ad altro prezioso materiale del Maestro argentino, le scansioni di queste tavole ci sono tsate gentilmente fornite dalal rivista «Fierro» che le ha pubblicate in Argentina, da Sasturain direttore della rivista, che è anche lo sceneggiatore di questa storia, e da Gustavo Ferrari, giovane studioso e appassionato di fumetto e dell'opera di Hugo Pratt.
Restaurate da file piccoli e incerti dal figlio di Carlos Nine, anche lui giovane e bravo illustratore.

Alberto Breccia disegnò questa storia, scritta dall'allora giovane Sasturain, proprio dopo gli anni di piombo. È la partenza di un un nuovo personaggio, ma questo prologo è anche omaggio al desaparecido e grande sceneggiatore Hector Oesterheld, ucciso con le sue figlie dai colonnelli che abbatterono le speranze e la libertà del Paese sul finire degli anni 70.
I suoi personaggi raccontarono sempre la libertà, di parola e di pensiero, dal Sgt. Kirk, disegnato da Pratt, all'Eternauta, disegnato da Breccia e poi da Solano Lopez.
Ecco una pagina dove ricompaiono, silenzioso e dignitoso omaggio, i personaggi che Alberto Breccia aveva disegnato su soggeti di Oesterheld, in anni in cui si poteva ancora vivere e fare fumetti senza morirne.


I personaggi degli anni 60, dovevano tronare a rivivere in questa prima avventura, omaggio a un grande autore di cui finalmente si poteva tornare a parlare. Ma la serie non proseguì, poiché già Perramus occupava il tempo di Sasturain e Breccia. Il resto è un'altra storia.

Del furto di questi originali e di molte tavole di fumetti ne riparleremo nei prossimi numeri di SdF.

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