In questo numero l'intervista all'autore è a Gud, autore giovane, che ha var libri alle spalle, ma che nel 2012 è diventato noto con Notte dei Giocattoli, da un testo di Dacia Maraini, ed è andato anche a vedere e raccontare il Vietnam, nel maggio scorso.
QUI trovate come scaricare il pdf del suo racconto di viaggio e e altre cose attorno.
Invece eccolo sulla nostra rivista a raccontarsi con semplicità. Il Piacere del fumetto, di leggerlo, di farlo e di condividerlo, in particolare con i bambini in scuola e biblioteche...
«Due eventi legati a La Notte dei Giocattoli mi hanno coinvolto di più emotivamente. Il primo è stato l'invito del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, durante il quale il livello di emozione era palpabile, e l'aver raccontato la nostra storia per un'ora è stato un timido modo di staccare un po' per i bambini e i genitori dall'angosciante quotidianità ospedaliera che sono costretti a vivere.
QUI trovate come scaricare il pdf del suo racconto di viaggio e e altre cose attorno.
Invece eccolo sulla nostra rivista a raccontarsi con semplicità. Il Piacere del fumetto, di leggerlo, di farlo e di condividerlo, in particolare con i bambini in scuola e biblioteche...
«Due eventi legati a La Notte dei Giocattoli mi hanno coinvolto di più emotivamente. Il primo è stato l'invito del reparto di oncologia pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma, durante il quale il livello di emozione era palpabile, e l'aver raccontato la nostra storia per un'ora è stato un timido modo di staccare un po' per i bambini e i genitori dall'angosciante quotidianità ospedaliera che sono costretti a vivere.
L'altro evento è stato quello che ha visto il libro concorrere al premio della trasmissione radiofonica di Radio Tre Fahrenheit come miglior libro dell'anno. Vedere un fumetto, per di più per bambini, concorrere con libri di narrativa di differente spessore, è stata una bella emozione».
«Adattare un testo teatrale è sicuramente più semplice che adattare un romanzo o un racconto, perché ha già una divisione in scene e una scansione dei dialoghi dei protagonisti. L'unica difficoltà è stata quella di inserire la musica, tanto presente nella pièce teatrale, che nel fumetto ha perso un po' di spazio in favore di sequenze raccontate senza parole. Ho avuto la libertà di cambiare molte cose rispetto al testo originale, anche elementi “strutturali” come per esempio la grandezza dei personaggi.
Per ovvi motivi nell'opera teatrale sono i giocattoli a diventare grandi come delle persone reali, mentre nel fumetto è Giulia a diventare più piccola, la mia stanza non aveva gli spazi fisici per far muovere cinque persone e rimanere credibile, cosa che nel palco teatrale invece riesce benissimo».
«Mi piace rimanere stupito davanti alle proposte dei miei studenti, siano essi bambini o adulti. Sono sempre stato molto ottimista riguardo al futuro del fumetto italiano e il fermento di questi ultimi anni sembra darmi ragione».