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SdF #91 - I Carabinieri difendono i fumetti

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PUBBLICHIAMO LA PRIMA PARTE SU TRE DI UN AMPIO SERVIZIO in cui «SCUOLA DI FUMETTO» INCONTRA i Carabinieri della Tutela Beni Culturali.
Solo loro che proteggono e recuperano le opere d'arte rubate, falsificate, portate all'estero.

Pubblichiamo uno stralcio di questa prima parte, in cui ci si sofferma in particolare sul grave furto in Argentina, delle centinaia di originali di Alberto Breccia, in corso di recupero, in tutto il mondo. Operazione nella quale i nostri Carabinieri si stanno distinguendo.

Incontriamo il Capitano Gianpietro Romano, Comandante della Sezione Antiquariato del Reparto Operativo Carabinieri, Tutela Patrimonio Culturale, che ci accompagnerà per tre puntate,  spiegandoci la situazione attuale, svelandoci segreti e insegnandoci come difendersi da rischi quali l’incauto acquisto e i falsi. 

Cominciamo con questa domanda le cui ultime righe sulla rivista sono state nascoste dalla piantina che riproduce le ubicazioni delle sedi operative dei Carabinieri, Tutela Patrimonio Culturale.

Penso che il coordinamento con le polizie estere sia una cosa fondamentale, e vorrei capire un po’ come si collabora.

La cooperazione di polizia tra Stati diversi per noi è diventata essenziale, perché anche la delinquenza ha questa vocazione internazionale, non più strettamente limitata al proprio ambito territoriale, e oggi dunque la polizia utilizza gli strumenti di cooperazione internazionale che sono ormai irrinunciabili. Gli organismi creati appositamente sono l’Interpol e l’Europol, che sono i pilastri della cooperazione internazionale di polizia. L’Organizzazione Internazionale di Polizia Criminale (Interpol) è un’organizzazione intergovernativa con 188 Paesi membri. Dopo l’onu è la più grande organizzazione in termini di adesioni. Il suo scopo principale è quello di garantire e promuovere la cooperazione internazionale tra le forze dell’ordine in una vasta gamma di settori della criminalità. In ogni Paese membro di Interpol, il compito di cooperazione viene assegnato all’Ufficio Centrale Nazionale che di solito si trova nella capitale del Paese. Circa 150 agenti di polizia provenienti da circa 75 Paesi, in rappresentanza di tutte le regioni del mondo, lavorano presso il Segretariato Generale dell’Interpol, che si trova a Lione, in Francia. 


Nel caso di Breccia non c’erano dubbi, l’autore è l’artista più conosciuto nel mondo. Inoltre il furto è stato molto consistente. 
Si tratta di alcune centinaia di opere rubate da un deposito di sicurezza.
L’indagine di cui noi parliamo si innesca nel 2009 a seguito di una segnalazione del servizio Interpol argentino che, inizialmente, ci ha avvisato che circa 100 opere di Breccia custodite in una camera di sicurezza già dal 2004 – perché c’era un contenzioso ereditario – erano in sostanza sparite. Breccia era molto conosciuto anche nel nostro ambiente: molti operatori della tutela dei beni culturali sono appassionati di varie forme d’arte, tra cui il fumetto. 
Ci siamo quindi mossi alla ricerca di questi beni nella speranza che qualcuno si potesse rinvenire anche sul nostro mercato nazionale. In seguito l’Interpol argentina ci ha fatto un’ulteriore segnalazione, navigando su internet e sulla piattaforma telematica aveva individuato in un sito di fumetti, negli Stati Uniti, la presenza di una decina di tavole, appartenenti a quel centinaio, messe in vendita e poi acquistate da un italiano.
Siamo dunque entrati in campo noi: attraverso le indagini su questo sito siamo riusciti a individuare una persona, che poi si è dimostrata un acquirente in buona fede, cioè è riuscito a dimostrare la legittimità dell’acquisto di questa decina di tavole, che noi ovviamente abbiamo dovuto sequestrare. 
Da questo punto in poi le tracce si dipanano a macchia d’olio, nell’ambiente risuonava l’eco di questo furto eclatante e numerose sono state le segnalazioni della presenza sul mercato di queste opere. Ha avuto buoni esiti la nostra perizia, sia nel cercare di recuperare, prima che venissero ulteriormente disperse, le opere che giravano sul mercato nazionale, sia nel segnalare all’Interpol argentina che eravamo riusciti a individuare anche acquirenti, non solo in Italia o in Europa, ma anche oltreoceano e addirittura nella stessa Argentina. 
Le tavole individuate erano state, in gran parte, messe in vendita attraverso un sito-galleria a circa 10.000 dollari cadauna.

Ecco la tavola di Breccia, recuperata, ma il cui compratore era in buona fede e non ha avuto problemi con la giustizia:

Ma in una situazione come questa, le vostre prime mosse sono nel cercare soprattutto su internet, oggi? 
I fumetti sono un caso a parte. Certamente il mercato telematico rappresenta una grande porzione del territorio di vendita, smercio e scambio. Ma non c’è dubbio che l’attività preventiva che noi svolgiamo quotidianamente sta nel controllare i mercatini, le fiere del libro, lo stesso mercato di Porta Portese, a Roma, che sono per noi una fonte di scoperta e rinvenimento di originali, libri, stampe e altri reperti di provenienza illecita. 
La ricerca attraverso le vendite telematiche è veloce per noi: internet sembrerebbe anonima, ma anonima non è. Abbiamo siglato specifici accordi con alcune importanti piattaforme telematiche, per esempio abbiamo libero accesso, possiamo vedere in tempo reale a chi corrisponde il nickname di una vendita.

Che corrisponde sempre a qualcuno di rintracciabile?
Non sempre, però è comunque una buona traccia di partenza. Il delitto perfetto nel 2013 non esiste. Abbiamo qualche difficoltà maggiore se la casella postale è intestata all’estero. 

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