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Ultimo post (del 2013)

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Lo iniziamo con un botto anticipato:

Un augurio per il fumetto, con la voglia di continuare e che i segnali positivi, anche se piccoli, di questo 2013, cresceranno nel 2014.
Scuola di Fumetto sta già dimostrando che si rinnova e migliora, i nostri libri sono bellissimi e la scuola online procede, con grandi maestri e buoni allievi che vi presenteremo.

Il 2013 finisce.
Non ci è mai piaciuto guardarci TROPPO indietro. Il passato serve, è importante, costruisce il nostro futuro, è esperienza, ma non ci va di buttarci nei ricordi.
Perciò cominciamo a parlarvi del nuovo numero, ma con l'eccezione di un ricordo.
La scomparsa di Luigi Bernardi può sembrare legata al fumetto solo per un importante passato. Non è così, fare fumetti in qualsiasi ruolo e forma è un po' come essere preti, non si finisce mai di esserlo, nemmeno da spretati.
Luigi si allontano da strisce e nuvolette, a un certo punto, deluso e sicuramente ferito da un momento più difficile che mai di mercato per la nona arte.
Ma con timidezza e discrezione vi stava ancora dentro. Aveva scritto in questi anni, per i disegni di Onofrio Catacchio, la grande saga di Fantomax, omaggiando al suo interno molto fumetto, tra cui Zanardi...  La carriera criminale di Clelia C., per Grazia Lobaccaro, e poi, priìorpio in questo ultimo anno e poco prima, una storia con me, piccola piccola, e un progetto complesso con Otto Gabos.
Per il passato un po' lontano, ma indimenticabile, e per questo suo passato recente, bruscamente interrotto, abbiamo dedicato uno spazio a testimonianze di chi gli è stato molto vicino. Soci e coautori, amici che l'hanno perso e che, insieme, lo ricorderanno il giorno 11 gennaio, per il suo compleanno, a Ozzano Emilia.
In questa stessa data c'è un altro evento fumettistico, ma il calendario lo metteremo domani.
Qui, oggi, salutiamo il 2013 salutando anche un amico carissimo e una figura di enorme importanza nel fumetto italiano, con qualche parola e con qualche immagine inedita degli ultimi progetti.


«…Una vita fatta di carta, di immagini, di musica, di letture vaste ed eterogenee. Possedeva soprattutto, un “fiuto” speciale, che gli permetteva di riconoscere immediatamente i nuovi talenti, con cui entrava in contatto e di cui diventava amico e complice, felice di aiutarli a trovare la pista giusta in una delle tante riviste, case editrici e collane di libri che ha fondato. Anche lui, che era uno spirito inquieto, cambiava spesso sentiero, abbandonando il precedente quando sentiva che era diventato una noiosa e ormai sterile routine». (Graziano Frediani)
Otto Gabos


«Per il fumetto Luigi Bernardi, ha indicato strade che molti di coloro che hanno incrociato il suo percorso, continuano a seguire. Il suo era uno sguardo sempre attento alla realtà, rigoroso nei modi di raccontarla anche quando lanciava la narrazione verso derive apocalittiche.
Lo ha fatto in veste di autore in opere come Fantomax e Clelia C. indicando direzioni nuove verso cui orientare il racconto per immagini. La stessa operazione che aveva fatto da editore con le riviste che aveva ideato e diretto: Orient Express e Nova Express di chi l'ha conosciuto bene e gli deve molto». (Onofrio Catacchio)
Laura Scarpa

«Con Granata Press, Luigi ci diede la possibilità non solo di imparare un mestiere, ma anche di rivolgerci a un pubblico ben più vasto di quello che potevamo raggiungere noi attraverso le sole (poche) fumetterie dell'epoca. Noi avevamo piantato un seme, ma fu grazie a Granata che in Italia si iniziò a parlare seriamente di manga e anime: il fatto che un 'guru' come Luigi Bernardi se ne stesse occupando, portò sul fumetto giapponese l'attenzione anche di coloro che fino a quel momento non lo prendevano in considerazione, chi per disinformazione, chi per snobismo, chi per pigrizia». (I Kappa Boys)



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