Che tra cinema e fumetto ci sia un rapporto stretto, molto più viscerale di quanto possa apparire dalle versioni cinematografiche tratte dalle storie di carta (supereroi in testa), ci sembra chiaro da tempo.
Non è stato un caso che Fellini disegnasse vignette e fumettini, che Gipi abbia tentato anche le vie del cinema e che Pratt e Bonelli fossero amici di sala cinematografica...
Oggi è morto Damiano Damiani, noto certo di più come regista, a cui dobbiamo molti capolavori, che per i suoi inizi fumettistici.
Ma proprio per quello ci piace ricordare questo suo passato, ufficiale ma poco dichiarato.
Di recente abbiamo pubblicato un articolo, su Scuola di Fumetto, in cui parlavamo dell'Asso di Picche, attraverso alcuni autori che vi avevano partecipato, o che "erano in zona". Poi abbiamo pubblicato le pagine di Pratt, quando il Maestro di Malamocco era partito per l'Argentina, da Venezia, dopo, appunto, L'Asso di Picche.
E a questa rivista, che uscì per pochi numeri, ma con grande successo e clamore, era legato, assieme a scrittori come Alberto Ongaro e Mario Faustinelli, proprio Damino Damiani, che per motivazioni politiche e ambiente li conobbe in quel periodo caldo.
I giovani fumettisti – Ongaro in particolare, ma certo anche Pratt – sognavano il cinema. La partenza per Buenos Aires li portò lontani. Mentre Damiano Damiani si avvicinò a Roma e a Cinecittà e lì diede prova di una grande arte.
Tutto qui, in fondo. Erano momenti fervidi dal punto di vista creativo. Lo furono per il fumetto e lo furono per il cinema.
Scuola di Fumetto ricorda Damiano Damiani così. Consigliandovi qualche film da non perdere.
Del 1962 firma L'isola di Arturo, dall'omonimo romanzo di Elsa Morante, del 1963 La rimpatriata, con Walter Chiari, vincitore del premio Fipresci, un film potente che indaga sulla borghesia dell'epoca.
Nel 1966 Quién sabe?, uno spaghetti western, aggiungendovi il tema di fondo dell'impegno politico e nel 1968, Il giorno della civetta, dal romanzo di Leonardo Sciascia. E sempre con fondo politico i suoi film a venire, fino alla televisiva Piovra.
La narrazione per immagini ha avuto nell'Italia del dopoguerra grandi maestri e molte cose da dire, uno tra loro è stato Damiano Damiani...
Non è stato un caso che Fellini disegnasse vignette e fumettini, che Gipi abbia tentato anche le vie del cinema e che Pratt e Bonelli fossero amici di sala cinematografica...
Oggi è morto Damiano Damiani, noto certo di più come regista, a cui dobbiamo molti capolavori, che per i suoi inizi fumettistici.
Ma proprio per quello ci piace ricordare questo suo passato, ufficiale ma poco dichiarato.
Di recente abbiamo pubblicato un articolo, su Scuola di Fumetto, in cui parlavamo dell'Asso di Picche, attraverso alcuni autori che vi avevano partecipato, o che "erano in zona". Poi abbiamo pubblicato le pagine di Pratt, quando il Maestro di Malamocco era partito per l'Argentina, da Venezia, dopo, appunto, L'Asso di Picche.
E a questa rivista, che uscì per pochi numeri, ma con grande successo e clamore, era legato, assieme a scrittori come Alberto Ongaro e Mario Faustinelli, proprio Damino Damiani, che per motivazioni politiche e ambiente li conobbe in quel periodo caldo.
I giovani fumettisti – Ongaro in particolare, ma certo anche Pratt – sognavano il cinema. La partenza per Buenos Aires li portò lontani. Mentre Damiano Damiani si avvicinò a Roma e a Cinecittà e lì diede prova di una grande arte.
Tutto qui, in fondo. Erano momenti fervidi dal punto di vista creativo. Lo furono per il fumetto e lo furono per il cinema.
Scuola di Fumetto ricorda Damiano Damiani così. Consigliandovi qualche film da non perdere.
Del 1962 firma L'isola di Arturo, dall'omonimo romanzo di Elsa Morante, del 1963 La rimpatriata, con Walter Chiari, vincitore del premio Fipresci, un film potente che indaga sulla borghesia dell'epoca.
Nel 1966 Quién sabe?, uno spaghetti western, aggiungendovi il tema di fondo dell'impegno politico e nel 1968, Il giorno della civetta, dal romanzo di Leonardo Sciascia. E sempre con fondo politico i suoi film a venire, fino alla televisiva Piovra.
La narrazione per immagini ha avuto nell'Italia del dopoguerra grandi maestri e molte cose da dire, uno tra loro è stato Damiano Damiani...